Manifesto del Terzo paesaggio
Manifesto del Terzo paesaggio
v o c i - s u o n i - i m m a g i n i
regia di Roberta Nicolai
Con Michele Baronio, Tamara Bartolini, Marzia Ercolani, Francesca Farcomeni, Enea Tomei
Che cosa sono i residui?
Sono margini d’azione, sono zone sfuggite all’omologazione culturale, sono zone di libertà creativa e di democrazia partecipata, in cui è il territorio e la sua composizione umana a stabilire i propri bisogni e tentare l’organizzazione e la soluzione degli stessi.
Con ironia amara di chi porta i segni sulla propria pelle, il Manifesto si pone da una parte come un vero manifesto, una rete di consapevolezze da cui ripartire e al tempo stesso come un canto poetico, un’opera in musica e movimento che individua le zone di criticità della realtà che viviamo, così frammentaria, così difficile da comprendere.
Lo spettacolo è costruito per cambiare, per non rimanere sempre uguale a se stesso.
Pur conservando l’ossatura centrale, di replica in replica si arricchisce di punti d’osservazione che indagano il legame con il territorio che lo ospita, declinandosi di volta in volta a seconda della specificità, delle esigenze e delle urgenze che ogni territorio manifesta. In tal modo lo spettacolo è performance che cerca sincronia tra scena e platea nella comune costruzione di un ragionamento condiviso, alla costante ricerca di nuovi spunti concreti.
In origine (aprile 2006) ha debuttato in un centro culturale, in occasione di un temuto sgombero (ormai avvenuto). Successivamente è stato il punto centrale di un progetto molto ampio, finanziato dalla Provincia di Roma – Assessorato alle Politiche Culturali.
È stato realizzato, oltre che in teatri, in una chiesa sconsacrata, in spazi all’aperto, in cantine.
23 gennaio 2007