un altro calderón
un altro calderón
Debutto Teatro Vascello - Roma 6 novembre 2007
Regia di Roberta Nicolai
Attraverso un meccanismo misterioso, il ribaltamento de “La vita è sogno” di Calderon de la Barca e una struttura composita, si potrebbe azzardare, multimediale, in cui si combinano linguaggi diversi, Calderón, racconta una storia: Rosaura si sveglia in luoghi, in vite che non riconosce, che non le appartengono. Intorno a lei una società che predispone e le impone il reinserimento. In ognuna di queste dimensioni il Potere afferma se stesso come fondamento ontologico della realtà, origine di un determinismo che non concede via d’uscita.
Il testo è un enigma. L’enigma del corpo individuale, organico, l’enigma del rapporto tra sogno e realtà e l’enigma di un teatro che si compone di sequenze in cui il corpo è in lotta con se stesso e con le parole che ne delimitano e ne succhiano i confini fisici, il luogo in cui la parola combatte col corpo e in cui il corpo invoca una parola nuova per esprimersi. Un teatro che nella biografia di Pasolini coincide con una svolta esistenziale su cui si staglia uno slogan “gettare il proprio corpo nella lotta”.